Liquidazione controllata da sovraindebitamento. Il debitore era titolare di una piccola impresa individuale che aveva maturato debiti con l’Agenzia della riscossione e con le banche. L’impresa era cessata da oltre un anno e l’ex titolare era stato assunto come dipendente, in più era proprietario di un immobile ad uso abitativo.
Il debitore ha messo a disposizione della procedura l’immobile di proprietà, mentre lo stipendio non è stato conferito neppure in parte, essendo di modico importo e avendo, oltretutto, il debitore moglie e figli a carico.
Nella predisposizione del piano si è preso in mano tutto l’attivo a disposizione, si sono valutate le esposizioni debitorie, sono state calcolate le spese mensili necessarie e la capienza in tal senso dello stipendio percepito dal debitore.
Il giudice ha omologato il piano.
Il liquidatore ha fissato l’asta per la vendita dell’immobile, che è già andata deserta per ben due volte, per cui il termine iniziale di durata della procedura, fissato in 5 anni dall’omologa del piano, è stato prorogato ad oggi di oltre 2 anni.