Proposta di accordo da sovraindebitamento. La debitrice, circa una decina di anni fa, aveva prestato delle fideiussioni personali in banca a favore di una società a responsabilità limitata di cui non era né socio né amministratore. La società è fallita e la signora è stata coinvolta per il pagamento dei debiti bancari.
La signora era disoccupata e non aveva beni o crediti sufficienti per attivare la procedura: ha potuto presentare l’istanza perché il fratello ha messo a disposizione 30.000 euro.
La proposta di accordo è stata inviata dall’OCC ai creditori, che l’hanno approvata con oltre il 60% del silenzio-assenso, il giudice non ha nominato un liquidatore, autorizzando il gestore della crisi a portare avanti la procedura, quindi nella stessa persona sono venuti a coincidere il ruolo di gestore della crisi nominato dall’OCC e il ruolo di liquidatore nominato dal tribunale: con la consegna della somma da parte del fratello nel giro di una settimana si è chiusa la fase liquidatoria.