Crisi d’impresa: analisi del fenomeno e possibili soluzioni
La situazione di crisi può essere definita come la situazione in cui un’impresa, ma anche consumatori e altri soggetti non imprenditori, non è in grado di far fronte ai propri debiti nel modo convenuto con i creditori. Le cause della crisi sono molteplici e complesse.
Tra le principali si possono annoverare:
Facilità di accesso al credito: L’accesso facile al credito tramite carte di credito, aperture di credito e finanziamenti per acquisti di beni durevoli può portare l’imprenditore a fare investimenti al di sopra delle possibilità finanziarie dell’impresa.
Eventi imprevisti: Le spese impreviste, causate da perdite inattese, da mutamenti del mercato dovuti a guerre o calamità naturali e pandemie o altre situazioni preventivamente imprevedibili, possono far precipitare un individuo o una famiglia in una situazione di sovraindebitamento.
Scarso controllo finanziario: la scarsa abilità nel gestire il denaro aziendale, anche dovuta a collaboratori e consulenti inadeguati, può portare a decisioni finanziarie sbagliate e alla crescita incontrollata dei debiti.
Possibili soluzioni al problema dello stato di crisi dell’impresa:
– rivolgersi a professionisti del settore: consultare sistematicamente consulenti d’impresa può aiutare l’imprenditore a prendere decisioni finanziarie più informate e responsabili. Qualora, poi, si palesasse un possibile stato di crisi, il ricorso a professionisti specializzati nella gestione della crisi e dell’insolvenza può essere decisivo per il rapido risanamento dei conti e del totale recupero dell’impresa.
– ridurre l’accesso al credito in favore di altre soluzioni: a volte un indiscriminato accesso al credito per far fronte sia a investimenti a lungo termine che a pagamenti a breve, può favorire pratiche predatorie da parte dei creditori. In questi casi è consigliabile soffermarsi a esaminare la patrimonializzazione e il grado di redditività aziendale, evidenziando il reddito operativo lordo, le spese mensili strettamente collegate all’operatività dell’impresa e le spese extra: la riduzione delle spese extra e la risistemazione delle spese collegate all’operatività aziendale, pur mantenendo fermo il reddito operativo lordo, già consente di liberare liquidità immediata, e si tratta solo di un esempio, ma gli interventi possibili sono molteplici e diversificati. Anche in questo caso la consulenza di un professionista specializzato può essere decisiva.
– negoziare le posizioni debitorie, offrendo in un’unica soluzione o in poche rate ravvicinate una somma inferiore all’ammontare complessivo del debito a saldo e stralcio. Adottando un comportamento corretto e rappresentando chiaramente le proprie criticità al creditore, l’imprenditore può dimostrare al creditore che quanto sta offrendo è il massimo disponibile, e che neppure attivando una procedura esecutiva per il recupero del credito il creditore potrebbe ottenere maggiore soddisfazione: in questi casi solitamente il creditore accetta l’offerta a saldo e stralcio, che gli consente di venire subito in possesso di almeno una parte di quanto gli spetta.
– rateizzare i debiti (inserire link al nuovo articolo) che non è possibile estinguere con un’offerta a saldo e stralcio, o per il cospicuo scostamento tra quanto dovuto e quanto offerto dal debitore, o per la natura stessa del creditore, cui l’ordinamento non consente di accettare soluzioni a saldo e stralcio, come è il caso dell’Agenzia delle entrate, che può effettuare rateizzazioni secondo predeterminati parametri.
– ricorrere a prestiti personali per far fronte alle esigenze finanziarie dell’impresa. Questa soluzione presenta alcune criticità, legate alla necessità di restituire il capitale preso a prestito, aumentato degli interessi convenuti, alle scadenze prefissate, secondo un piano che potrebbe talvolta risultare difficile, se non impossibile, da rispettare per carenza della liquidità necessaria. Resta, quindi una opzione da valutarsi in via residuale, qualora non ci siano alternative più vantaggiose.
– attivare la procedura della composizione negoziata della crisi d’impresa: una procedura preconcorsuale che mette a disposizione dell’imprenditore un esperto per supportarlo nelle negoziazioni del debito con i creditori.
– attivare la procedura del piano attestato si risanamento o degli accordi di ristrutturazione, due strumenti a cui il legislatore della riforma del 2019 ha dato maggiore spazio proprio nell’ottica di favorire il risanamento dell’impresa ed il suo totale recupero.
Le soluzioni ora rappresentate sono sicuramente valide, ma ogni impresa ha una sua unicità che potrebbe consigliare di ricorrere contemporaneamente a più di una di tali soluzioni, o di predisporre strategie ancora diverse, più performanti.
In ogni caso, visto l’importanza di un intervento rapido e adeguato per la soluzione positiva dello stato di crisi dell’impresa, è consigliabile, qualora l’imprenditore non sia in grado di intervenire in autonomia, di rivolgersi a professionisti esperti del settore, per ottenere il supporto necessario.